VICUS BAGIENNI

Il cuneese è ricco di testimonianze archeologiche risalenti all’età preistorica, come quelle riconducibili ai Bagienni, le ultime tribù ad abitare quest’area a Sud delle Alpi prima dell’arrivo dei Romani.

Il percorso “Vicus Bagienni” offre a bambini e ragazzi la possibilità di vedere dal vivo le abitazioni dei popoli che hanno vissuto in questi territori. Dalla capanna dei nomadi del Paleolitico alla grande abitazione dell’Età dei Metalli, passando per le prime capanne fisse del Neolitico, i piccoli visitatori vengono accolti nella ricostruzione di un villaggio che narra il passare dei millenni.

I laboratori di archeologia sperimentale, tra cui la macinazione dei cereali su pietra, la pittura rupestre, l’accensione del fuoco e la fusione dei metalli, permettono inoltre di comprendere le difficoltà e le numerose sfaccettature della vita quotidiana in un passato così remoto. Per sperimentare in prima persona il lavoro dell’archeologo, infine, è stata realizzata un’area di simulazione di scavo archeologico nella quale bambini e ragazzi possono cimentarsi nello scavo dei resti di una sepoltura del Neolitico.

Costo individuale per una giornata intera di attività:

€ 14 per ogni alunno prenotato

Costo individuale per mezza giornata di attività:

€ 10 per ogni alunno prenotato

(compresa IVA per fattura emessa all’Istituto Scolastico)

Indirizzo: Frazione Podio, 35 – 12041 Bene Vagienna (CN)

Programma storico: “Vicus Bagienni”

Consigliato per: terza-quarta elementare.
Ore 9.30 Arrivo al Centro (Frazione Podio 69, Bene Vagienna), presentazione delle attività e lezione introduttiva su alcune tematiche riguardanti il periodo preistorico.
Ore 10.30 Attività di simulazione di scavo in un sito archeologico riproducente i resti di una sepoltura del Neolitico.
Ore 11.30 Macinazione dei cereali con ricostruzioni di macine manuali preistoriche.
Ore 12.30 Pranzo al sacco presso i locali del centro (oppure presso il ristorante convenzionato) e attività ricreative presso l’area sportiva del centro.
Ore 13.45 Laboratorio di pittura rupestre con ossidi e grasso animale.
Ore 15.00 Visita alle capanne preistoriche ricostruite.
Ore 15.30 Fusione dei metalli e accensione del fuoco con metodi preistorici.
Ore 16.00 Termine attività e partenza.

Macina preistorica

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La coltivazione dei cereali segna l’ingresso nell’età neolitica, periodo in cui la sopravvivenza non era più legata soltanto alla caccia e alla raccolta ma anche all’agricoltura e all’allevamento. Dopo la loro raccolta, i chicchi di cereale venivano schiacciati con rudimentali macine per ottenerne la farina. I ragazzi possono sperimentare questo tipo di attività utilizzando macine e macinelli preistorici ricostruiti, comprendendo la difficoltà di questa operazione apparentemente semplice.


Accensione del fuoco

Forse già impiegato a partire da 500.000 anni fa, il fuoco è diventato per l'essere umano uno strumento fondamentale per cuocere i cibi, scaldare i propri ripari e tener lontano gli animali pericolosi. Durante la visita i ragazzi assistono all'accensione del fuoco con tecniche antiche: utilizzando, cioè, pietre accuratamente selezionate per la loro capacità di produrre scintille.


Pittura parietale

Una delle prime forme d'arte prodotte dall'uomo è quella sviluppata all'interno delle grotte. Esse spesso si trasformavano in luoghi di incontro per rituali sciamanici e in ambienti da decorare con immagini di caccia o di animali fantastici. Durante il laboratorio ogni ragazzo ha la possibilità di riprodurre in prima persona una di queste rappresentazioni parietali utilizzando l'ocra, il carbone, le terre accuratamente selezionate e del grasso animale. Il dipinto, realizzato su una base di terracotta, può essere portato a scuola/casa.


Il villaggio

La visita al villaggio del Vicus permette di vedere la ricostruzione di tre tipi di abitazione dell’uomo preistorico, dalla capanna del Paleolitico sino all’abitazione dell’Età dei Metalli. I ragazzi possono così comprendere come nel tempo ad uno stile di vita in continua evoluzione (da nomade a stanziale) siano corrisposte abitazioni sempre più accoglienti e resistenti. Anche gli ambienti interni fedelmente ricostruiti mostrano gli evidenti cambiamenti delle attività quotidiane.


Simulazione di scavo

Presso il Vicus i ragazzi hanno la possibilità di svolgere  un'attività di scavo archeologico all'interno di un'ampia area in cui è stata ricreata una sepoltura Neolitica. Attrezzi e materiali sono quelli utilizzati in un vero scavo, dando a tutti la possibilità di comprendere in cosa consiste il lavoro dell'archeologo.


Capanna del Paleolitico

Diversi siti italiani e francesi hanno restituito indizi su come dovevano configurarsi le capanne del Paleolitico. Si tratta, ovviamente, di tracce molto labili come buche di palo. La capanna ricostruita al Vicus è costituita da pali incrociati e legati tra loro, ricoperti da pelle animale cucita con fibre vegetali (ipotesi alternativa alla copertura lignea) e un piccolo focolare all'ingresso. All'esterno si possono trovare una pelle stesa sul telaio ligneo per la concia e la "pentola" in pelle.


Capanna dell'Età dei Metalli

Al Museo Archeologico di Bene Vagienna (MAB) è conservata una stele funeraria romana, per la quale si ipotizza un riutilizzo di una stele già incisa in precedenza. Tra queste incisioni preromane si riconosce una capanna che, forse, rappresenta l’abitazione tipica del popolo dei Bagienni. Presso il Vicus i visitatori possono ammirare la ricostruzione di questo tipo di abitazioni, certamente più articolate rispetto alle semplici capanne: pareti in salice intrecciato coperto d’argilla, tetto in canne di fiume, letto rialzato con recinto interno per gli animali e piccolo forno per cucinare creano un grande ambiante in cui sembra di tornare indietro nel tempo. All’esterno è stato ricostruita la postazione per la fusione dei metalli che permette di comprendere la tecnica utilizzata in questo periodo storico per realizzare utensili molto più resistenti di quelli in pietra.


Capanna del Neolitico

In tempi e modalità differenti a seconda della posizione geografica, l'uomo divenne da nomade a sedentario grazie alla pratica dell'agricoltura e dell’allevamento. La capanna di quest'epoca, a differenza di quella del Paleolitico, diventa più ampia, accogliente e resistente alle intemperie. Presso il Vicus è riprodotta un'abitazione tipica del Neolitico del Nord Italia, con copertura in canne di fiume e focolare esterno.